Mi faccio paura quando di punto in bianco, dopo una giornata passata in giro a fare cose che mi interessano, mi accascio sul divano e mi viene da piangere, senza possibilità di trattenermi.
Mfpq mi viene il chiodo fisso di una New York Chocolate Cheese Cake del California Bakery ma non lo dico a nessuno.
Mfpq il dottore si stufa di me, mi carica in macchina, non mi dice DOVE andiamo, non mi dice QUANTO ci metteremo ad arrivare e io mi scervello e sono contenta, salvo poi intravedere nello schermo di Thomas (che lui mi stava tenendo nascosto) che i km residui per arrivare a destinazione sono 210, e allora cambio umore di nuovo.
Mfpq mi vengono gli attacchi di panico e fuori dall'abitacolo piove a dirotto, non si vede niente se non pianura padana che si dirada verso est e campi che riposano sotto la neve e io vorrei fuggire ma rimanere, fuggire ma rimanere.
Mfpq riesco a mangiare non solo TUTTO quello che ho nel piatto, ma pure quello che c'è nel piatto suo.
Alla fine siamo finiti a Piacenza, non alla mèta dei 210 km. Abbiamo cenato divinamente là e io sono tornata normale. Ed è stato bello correre sotto la pioggia battente nel Corso per arrivare alla nostra indifesa Punto niente.
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il momento voglia di piangere sul divano alla fine di una giornata come ti capisco.
meno male che mi capisci, credo che solo gli esseri di sesso femminile possano arrivare a comprendere questo genere di sconforto.