Blog di una che legge troppo e a volte confonde realtà e fantasia (e che dovrebbe tornare a vivere in una città di mare, prima o poi)
Non so se è colpa mia o di Milano.
Credo di entrambi.
Anzi, al 51 % mia.
In tutte le cose, TUTTE. Ci vorrebbe un pò più di sincerità.
Labels: paranoie, vita a Milano
Arriviamo subito al dunque: ho un pessimo carattere. E’ una grande sorpresa, evidentemente, per chi mi conosce poco e si fida della prima impressione. Dicono che non si direbbe mai, a guardarmi in faccia. Sembro così dolce, dicono. Niente di più sbagliato. Sono acida e aggressiva. Eccessivamente lunatica, riesco a cambiare umore nel giro di un nanosecondo, per una parola detta nel momento sbagliato. Trovo soddisfazione a sfogarmi con le persone che più mi stanno vicine, generalmente il mio ragazzo e mia madre. Leggo troppo e mi illudo che la mia vita possa seguire lo stesso filo logico di un romanzo, a volte di un videoclip. Lo stesso condensato di emozioni intense. Ovviamente ciò non accade spesso. La mia vita è abbastanza routinaria, ora che ho un lavoro: il tempo indeterminato ha sconvolto la mia scala di priorità e se possibile accentuato la mia voglia di fuggire. Cosa che penso ogni giorno ma che scontatamente non faccio, perchè in fondo sono una persona che parla troppo invece che agire. Ho sempre avuto una pelle splendida, ma da quando mi sono laureata sono comparsi i brufoli. Sono arrivata alla conclusione che questo, insieme ad altri sintomi, sia il chiaro segno di un’adolescenza ritardata. Ciò vuol dire che desidero fare cose che la gente normale fa a 16 anni: a 16 anni invece io ero una bravissima ragazzina studiosa con tanti amici e amori platonici. Ora che ne ho 26, una casa in affitto a Milano un lavoro e una coabitazione con quello che è il mio ragazzo da nove anni, non faccio altro che guardare indietro e desiderare una macchina del tempo. Mi affeziono eccessivamente alle persone, e troppo spesso vorrei che le persone si affezionassero allo stesso modo a me. Questo atteggiamento continua negli anni a procurarmi puntualmente delle fregature, che se prima mi facevano soffrire ora per la verità mi fanno ridere. Perlomeno sto imparando a mettere da parte l’orgoglio, ogni tanto, il che porta qualche beneficio e soddisfazione in più del solito. Ma ci devo lavorare ancora parecchio. La mia peggior nemica è la noia. Mi annoio facilmente, semplicemente perchè cambio idea troppo spesso e vorrei essere sempre impeganta in qualcosa di nuovo. Sto imparando che nella vita di tutti i giorni è una cosa rara da ottenere. Ma essendo pure un’inguaribile (e pericolosa) sognatrice ad occhi aperti non mi sono ancora arresa (purtroppo per le persone che devono sopportare le mie paranoie). Avrei anche dei lati positivi, come tutti, ma di quelli sarebbe troppo facile parlare. Prima o poi dovrò tornare a vivere in una città vicino al mare.