Se potessi teletrasportarmi da qualche parte, ora, vorrei essere a Istanbul, al tramonto, di fronte a Santa Sofia. In quella panchina lì, quella della sera del primo Novembre. Però vorrei che ci fosse ancora luce, che il cielo fosse color arancio e che la prossima decisione più importante fosse tra prendere un altro çai alla mela al Turk Ocagi Kultur Ve Sanat o andare direttamente a cena al Teras Restaurant.

A Milano oggi il tramonto non era rosa, ma azzurro scuro. E per cena non avremo sefin çilinger sofrasi ma forse pasta alla carbonara. Il che va bene comunque, in fondo. Stasera pasta alla carbonara per due, e basta.
L'ostello riapre dopo Pasqua.

Devo scrivere una lettera.
Dobbiamo scrivere una lettera.

C'è un modulo precompilato ma possiamo modificarlo a piacimento.
Dovrebbe essere un lavoro di gruppo, di coppia.
Dobbiamo sforzarci di scrivere qualcosa di sentimentale ma non troppo, intelligente quanto basta e uffa.

Tutto a questo mondo è burocratizzato.

Dov'è il cibo nella dispensa quando serve?
Manca.
Domani per colazione ci sono solo due fette di pane e la nutella.
I biscotti sono finiti.
Ho trovato però ancora due mostaccioli, che comunque ho mangiato ora perchè il mercoledì mi è diventato un giorno difficile e quando torno a casa ho bisogno di zuccheri, indi per cui mangio mostaccioli alle sette di sera.
Mi serve addolcirmi un attimo, per altri svariati motivi.
L'ultimo in ordine di arrivo è l'aver trovato nella cassetta della posta una busta, aver pensato che si trattasse delle chiavi di casa che la piccola fiammiferaia ha inavvertitamente preso due settimane fa e portato con se a Cagliari, aver gioito per un nanosecondo e poi aver scoperto che.
Che in realtà è una lettera elettorale.
Inizia così:

Cari Amici Sardi,

mi permetto di scrivere a tutti voi perchè anch'io sardo a Milano, vivo i vostri stessi problemi a Milano e in Lombardia.


Lo scopo di tale scrivente avvocato Giannino, sardo a Milano, è quello di convincerci a votare un tizio candidato alle regionali. Che non è nemmeno sardo. Ed è pure del PDL. Non vedo il nesso. Che cacchio vuole quest'avvocato? Chi lo conosce? Perchè mi viene a chiedere il voto per l'amico suo?

Giannino, ma tu che problemi hai a Milano? Sarei proprio curiosa di saperlo.
E poi chi ti dice che io viva dei problemi a Milano e in Lombardia?
E se anche fosse - come infatti è - chi cacchio sei per venirmelo a chiedere?
Insomma Giannino, hai finito per rendere dimmerda una giornata che lo era già mezza di per se.

Ho bisogno di un altro mostacciolo. E poi di incontrare la socia, che lo so che ci vediamo con la scusa del St. Patrick's Day e minchiate varie, pur sapendo già di cosa andremo a parlare. Potrei portare anche a lei dei mostaccioli, apprezzerebbe.

Sono le diciassetteequindici e c'è il sole.
Magari sta arrivando la primavera. La gente intorno a me dice che questo è stato un inverno lungo ma a me non sembra. Niente di paragonabile all'inverno scorso. Interminabile e freddo, come i miei pensieri.
Questo invece è stato veloce, una specia di finestra sul futuro.
Mò vediamo come va, sto futuro.
La cosa più concreta e certa, non ho dubbi, è che a fine mese il mio conto in banca subirà un altro salasso.
Ecco, questo veloce inverno 2009-2010 potrebbe anche essere definito come il più costoso dell'Alice-storia.

Rassegnamoci.

Le telefonate materne sostengono che è giunto il tempo di mettere DAVVERO soldi da parte, ma non credo che ne sarò capace. Ci sto dentro anche così, barcamenandomi tra affitto bollette cibo e biglietti. Per ora, almeno.
Preferisco crescere a modo mio.

Marzo, tempo di prenotazioni.
Biglietti aerei per Pasqua.
Biglietti nave per l'estate.
Anche quest'anno siamo arrivati giusto in tempo, puntualissimi.
Giusto in tempo per poter approfittare delle fantastiche offerte Tirrenia, passaggio ponte come da tradizione e 360 € da sborsare per la traversata andata e ritorno.
Sì, siamo dei geni delle vacanze programmate.
Se esiste un'offerta tipo "macchina 1 €" è sicuro che quando arriviamo noi il tutto si è già tramutato in "macchina a 70 €, fregàti!".
Ovviamente ora che scrivo, i nostri biglietti ancora non esistono. Perchè ci piace molto posticipare e sentire il brivido del rischio.
Il rischio che lunedì i biglietti siano passati a 400 €, ad esempio.
Ho l'ansia dell'organizzazione a lungo termine.
Mi stupisco infatti di come stia riuscendo a non sbroccare e ad affrontare questi mesi con leggiadrìa e nonchalance.