Ero in fila per comprare due peperoni al supermercato centrale di Villa, quando mi sono chiesta cos'è che rende le persone felici qui? Se parli con la gente di Villa tutti ti dicono che c'è crisi, e non dal 2008 ma da sempre. Che di lavoro non ce n'è. Che bisogna andare fuori, in continente o magari all'estero anche se pure da lì arrivano voci negative. Io le ascolto, queste persone, e non mi sembrano disperate. Allora mi dico che a Villa forse ce la prendiamo bene, questa storia della disoccupazione. E la gente continua a comportarsi come se nulla fosse. Quindi l'ipermercato nuovo è pieno anche di domenica, e le auto di alta cilindrata continuano a sfilare dal Lavatoio fino all'Agip e i ragazzini con la moto da corsa fanno imperterriti lo stesso percorso, impennando e salutandosi col clacson. Ci si saluta molto a Villa e in fondo in fondo a me sembra che la gente è felice. O che sta bene, perlomeno. O che io li vedo così con gli occhi della nostalgia.
Sarà.
Questa volta in camera mia non ho trovato nessun attrezzo ginnico. Hanno nascosto la ciclette non so dove. Sembrava di nuovo, finalmente, la camera che ho lasciato sei anni fa. Le lenzuola sempre con lo stesso profumo. Domenica mattina mi sono svegliata alle sette e mezza. Un pò per colpa dei sogni da stress lavorativo e un pò per via della famiglia di passeri che vive vicino alla mia finestra. Per la verità è pieno di passeri, a Villa. O di uccellini che cantano la mattina. Sono molto mattinieri, me ne sono accorta oggi che la sveglia ha suonato alle 4.45. Se spalanchi la finestra vedi la casa di Peppuccio, il cielo e le montagne. In quest'ordine esattamente. Le montagne vengono dietro il cielo, non so perchè a Villa è così. Visto che ero sveglia sono uscita alle otto e mezza di mattina. Di domenica. A Villa. In pratica vuol dire camminare in terra di nessuno. Non ci sono rombi di tuono, motociclisti che fanno il giro della rotonda con la stessa inclinazione di Valentino Rossi, Punto modificate con la marmitta da tir che sbuffano. Non c'è niente di tutto questo. Solo tu che costeggi il Lavatoio, le montagne che si avvicinano e il cielo sopra la testa.
Ho camminato fino al bixiau 'e susu, ho mangiato la torta alla frutta di mia nonna e siamo rimaste a guardare il cielo dalla sua finestra.
Da lì si vedono ancora più cielo e ancora più montagne.
Le conclusioni a cui sono arrivata sono scontate.

1 comments:

  1. Francesco ha detto...

    Che bello questo tuo post!
    Grazie per aver condiviso le tue sensazioni e pensieri.